Bilancio logopedico e autismo: la GRASC

Le difficoltà comunicative  sono centrali nei Disturbi dello Spettro Autistico. Le manifestazioni di queste difficoltà sono però molteplici: ci sono bambini che non sviluppano il linguaggio verbale, altri che lo sviluppano, ma non lo utilizzano in modo adeguato.

Alcuni bambini non verbali si trovano a proprio agio con altre forme di comunicazione, come i gesti o l’utilizzo di ausili visivi, e non appena  questi sono resi disponibili apprendono ad utilizzarli per comunicare senza difficoltà; per altri invece nemmeno gli ausili sono sufficienti e continuano ad essere poco o per nulla comunicativi.

Ci sono bambini che hanno sviluppato il linguaggio raggiungendo un buon livello, ma in situazioni particolari, quando si trovano a dover fare delle richieste, a chiedere aiuto o a rifiutare qualcosa di sgradito, non riescono ad utilizzare il linguaggio, ricorrendo a forme gestuali o motorie.

In realtà spesso in queste situazioni non è raro vedere bambini che rinunciano completamente al loro intento: rinunciano al loro gioco preferito, interrompono un’attività piacevole perché si trovano in difficoltà e non chiedono aiuto, oppure accettano di mangiare cibi sgraditi (con gran sorpresa per i genitori!!!) perché non riescono  a dire di no (o forse a questo proposito bisognerebbe riflettere su quanto certe terapie condizionano i bambini, rendendoli di fatto passivi).

In ogni caso la scarsa intenzionalità comunicativa e le difficoltà comunicative dei bambini si manifestano in modi differenti e che talvolta è difficile cogliere se non si ha un occhio allenato e se non si sposta l’interesse dal linguaggio alla comunicazione più in generale.

Resta comunque necessario  per completare il bilancio logopedico osservare e studiare le abilità comunicative del bambino che stiamo valutando.

Al fine di rispondere a questa necessità abbiamo ideato uno strumento, raccogliendo diverse proposte dalla letteratura e adattandole alle nostre esigenze. È nata così la GRASC ( Griglia per la Raccolta di Atti Spontanei di Comunicazione, di Crippa, Montuschi e Bonati). Lo strumento prevede la messa in scena di diverse situazioni che rendono necessaria l’attivazione comunicativa da parte del bambino verso l’esaminatore. Si prevedono dunque giochi o attività molto gradite ( per esempio i giochi ad incastri o le tanto adorate bolle di sapone) nelle quali si operano dei sabotaggi, oppure si mette il bambino in condizione di dover attendere, oppure chiedere aiuto, o ancora di rifiutare. In questo contesto semi-strutturato si esegue dunque la raccolta degli atti comunicativi spontanei del bambino, che poi vengono classificati in base alla funzione, ovvero allo scopo, e alla forma utilizzata (verbale, gestuale, motoria ecc.). Oltre all’analisi quali-quantitativa degli atti l’osservazione consente di valutare altri aspetti  della comunicazione: l’intenzionalità comunicativa, la capacità di utilizzare modelli forniti dall’esaminatore, la reazione di fronte al fallimento.

I risultati ottenuti sono preziosi per conoscere il bambino e per stabilire gli obiettivi di lavoro nell’ambito della comunicazione.

La somministrazione dello strumento è preziosa anche per conoscere più a fondo la comunicazione in questi bambini, rendendo evidenti delle modalità o delle situazioni particolari che sfuggirebbero senza un’osservazione guidata e accurata.

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4 responses to “Bilancio logopedico e autismo: la GRASC

  • Daniela

    Ciao sono Daniela Clemente… complimenti per il vostro blog, molto bello..
    sono curiosa di sapere di più del vostro GRASC, è possibile utilizzarlo con i miei nanetti?
    grazie e complimenti di nuovo.
    Daniela

    • paroletue

      La GRASC nasce per i disturbi dello spettro autistico ma sicuramente aiuta a comprendere meglio anche le modalità comunicative di bambini con altre difficoltà di linguaggio. Nel nostro lavoro si è rivelato uno strumento molto utile, anche se attualmente stiamo pensando ad alcune modifiche. Tuttavia siamo disponibili a condividerlo così com’è; per noi è un’occasione per ricevere nuovi spunti e capire se valga o no la pena andare avanti in questa direzione! Saremo contente se ci invierete i dati da voi raccolti con i vostri bambini, come hanno già fatto gli altri colleghi.
      Grazie Daniela! Speriamo di rimanere anche noi fedeli a questo blog!
      Per il materiale che ti interessa puoi farne richiesta scrivendo al nostro indirizzo e-mail, che troverai in contatti.

  • sandra

    Buongiorno.. grazie per la Vs. collaborazione.. sono la mamma di Tommaso un bambino dolcissimo di 3 anni che ancora non parla.. é stato riscontrato un problema di comunicazione e regolazione associato ad iperattività e raramente a movimenti stereotipati (gira su se stesso guardando la mano).. sto aspettando un percorso terapeutico ma mi hanno già detto che per la logopedia è ancora presto.. io non ci credo e chiedo a Voi un consiglio e anche il materiale di cui parlate per cercare di lavorare con lui a casa… Grazie per adesso
    Sandra

    • paroletue

      Gentilissima Sandra, è sempre difficile dare un parere senza conoscere nè il bambino, nè la realtà da cui provenite. Possiamo sicuramente affermare di credere nell’intervento precoce. Sempre più spesso i bambini che valutiamo sono molto piccoli, ma ancora troppo spesso arrivano bambini di 6 anni, che dopo diversi percorsi terapeutici hanno finalemente ricevuto l’indicazione di avviare un percorso logopedico. Troppo tardi verrebbe da dire…ma se prima era presto, allora quando?
      Riteniamo che il lavoro logopedico possa e debba iniziare anche quando il bambino è piccolo, tenendo presente anche che il tipo di intervento può essere stabilito in base al bambino stesso. é possibile che l’intervento diretto tradizionale sia integrato o sostituito da un intervento indiretto. Anche aiutare i genitori a comunicare in maniera adeguata con il proprio figlio è sicuramente un buon punto di partenza. Così come attivare e formare gli altri contesti di vita. Esistono servizi nel vostro terrirorio che offrono questa possibilità?
      Purtroppo non possiamo inviarle il materiale: ogni attività è pensata e personalizzata in relazione al bambino che abbiamo davanti ed esso viene condiviso con genitori e insegnanti solo dopo aver avuto la possibilità di condividerne i presupposti e di mostrarne il giusto utilizzo.
      Rimaniamo disponibili per ulteriori informazioni. Può contattarci anche al nostro indirizzo e.mail, che può trovare nei contatti.

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