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Tornando da Bergamo con il GPS – Tony Atwood al convegno di Zefiro Autismo

Ieri, 18 Maggio, abbiamo partecipato al convegno “I disturbi dello Spettro Autistico. Gestione delle emozioni e dei comportamenti problematici”, organizzato dalla Coop. Sociale Zefiro Onlus con il patrocinio dell’Università degli Studi di Bergamo e tenutosi nella stupenda cornice dell’Ex Chiesa di Sant Agostino di Città Alta.

Atwood BG

La giornata ha visto impegnato come unico relatore il prof. Tony Atwood, psicologo clinico e docente presso la Griffith University nel Queensland (Australia) oltre che senior consultant presso la Clinica Minds and Hearts a Brisbane, che da più di quarant’anni si occupa di Sindrome di Asperger e Autismo.

La grande competenza e il carisma di Atwood hanno reso straordinariamente appassionanti e fruibili le sette ore di lezione in lingua, facendo passare davvero velocemente il tempo a disposizione. Scorrendo le pagine d’appunti risulta però evidente la grande quantità di argomenti affrontati e la loro intensità, tanto da renderne difficile una sintesi esaustiva.

Si è parlato Di Autismo ad Alto Funzionamento e di criteri diagnostici, ma con l’idea, sempre più condivisa, di avere a che fare con una diversità, un modo diverso di essere, percepire e pensare.

Si è parlato delle difficoltà di comunicazione e di socializzazione che vivono queste persone, le quali si trovano a dover imparare ad interpretare tutti quei segnali per noi così istintivi e scontati che regolano il nostro stare nel mondo e con il mondo, e di come questo esaurisca le loro energie, senza per forza portare al successo sociale. Tutto ciò genera ansia, abbassamento dell’autostima e depressione e può drammaticamente condurre queste persone a dei disturbi secondari e a situazioni di abuso e dipendenza, come testimoniato da Atwood in persona, parlando del figlio Asperger.

Si è parlato delle STRATEGIE e degli STRUMENTI con cui equipaggiare questi ragazzi, fornendo loro una cassetta degli attrezzi per gestire e riconoscere le emozioni proprie e degli altri, per abbassare i livelli d’ansia, per aumentare l’autostima, per amministrare le proprie energie (con un vero e proprio bilancio contabile dei prelievi e depositi di energia), per superare i terribili meltdown (crisi).

Interessante vedere come il percorso di insegnamento di queste tecniche e strategie sia una strada condivisa, percorrendo la quale anche noi possiamo costruire la nostra cassetta degli attrezzi.

A partire da una più profonda conoscenza del loro stile di pensiero e funzionamento è possibile abbandonare interpretazioni errate e la presunzione di chiedere loro di compiere tutto il cammino. Una maggior comprensione e un maggior rispetto ci possono portare nella prospettiva del venirsi incontro, del creare dei ponti e, a partire da questo, di interrogarci noi per primi sulle nostre risposte e sul nostro operato nei loro confronti.

Atwood ci ha aperto gli occhi su come molte nostre risposte non siano adeguate, di quanto il nostro stile comunicativo sia invadente e vada ad amplificare la fatica sociale delle persone con Asperger.

Ci ha spronati a toglierci dai panni del partner poco tollerante e stizzoso che, quando il guidatore sbaglia strada, lo inonda di commenti e giudizi ( Perché non hai girato? Perché non sei stato attento? Sbagli sempre strada?) e di diventare piuttosto un GPS, che indica e visualizza la strada e che in caso di errore semplicemente ricalcola e  visualizza la soluzione senza giudicare. Ridirezionando l’emozione.

Torniamo a casa con molti pensieri, riflessioni e domande, ma anche con tanto entusiasmo. Da oggi saremo più GPS!

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Ricominciamo… con le parole loro!

A volte può capitare di vedere persone con autismo ripetere le cose tra sè e sè. Gli avete chiesto qualcosa e loro ripetono letteralmente la domanda. La comprensione arriva solo in seguito. Hanno bisogno di tempo per decodificare. A volte li bombardiamo con troppe parole. Uno stile sobrio, solo le parole necessarie, è già più che complicato! […] Nella “preistoria dell’autismo”, le madri venivano definite “madri frigorifero”. Può anche essere che la nostra abitudine a non sprecare parole con i nostri figli abbia inavvertitamente contribuito alla formulazione di questa teoria. Ciononostante, non soltanto incolpare le madri è stata pura follia, ma da parte loro usare uno stile telegrafico è segno del grande amore che hanno per i loro figli.

Hilde De Clercq, L’autismo da dentro

Parole Tue riapre! Siamo pronte a riprendere la ricerca delle “parole” più adatte per i bambini che rincontreremo e conosceremo, per le loro madri e i loro padri.

Siamo emozionate per le molte novità di quest’anno! Aspettiamo l’arrivo di una nuova logopedista, giovane ma già esperta, la dott.ssa Emilia Liconti, che inizierà i trattamenti in ottobre. Salutiamo la collega Silvia Cattaneo, augurandole buona fortuna per il suo nuovo lavoro.

Ci prepariamo inoltre alla nuova collaborazione con l’Ambulatorio Polispecialistico Domino, che ha scelto Parole Tue come partner per la logopedia: offriremo così, molto felici di poter lavorare nella loro équipe, valutazioni e trattamenti per i Disturbi dello Spettro Autistico anche a Milano sud!

Ultima novità: durante il mese di agosto abbiamo rinnovato lo studio di via Cislaghi 1, per rendere ancor più ospitale e allegro lo spazio di lavoro che ogni giorno accoglie tanti bambini, tante famiglie e le loro storie.

ristrutturazione studioAbbiamo molti progetti per questo nuovo anno scolastico, corsi di formazione (il prossimo quello di Hogrefe tra due settimane) e partecipazioni ad eventi, di cui vi parleremo via via, nei prossimi post, speriamo sempre più frequenti!

Buon inizio a tutti!


Occhi per pensare

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Amedeo Modigliani, Jeanne Hebuterne

Discernimento, lingua, occhi, orecchi e cuore diede loro per pensare. (Siracide 17, 10)

Continua la nostra riflessione su pensiero visivo e comunicazione. Siamo logopediste fortunate: continuiamo a fare incontri interessanti che arricchiscono di nuove scoperte e pensieri nuovi il nostro lavoro quotidiano.

Siamo partiti da un’idea condivisa da molti: che il linguaggio verbale da solo spesso non sia sufficiente a veicolare messaggi diretti alle persone con autismo, e che le immagini (o i segnali visivi in genere) più di ogni altro mezzo sostengano il significato che vogliamo trasmettere. Ma quali sono i supporti visivi che il bambino comprende in modo quasi istintivo (senza doversi concentrare troppo) nelle situazioni complesse di tutti i giorni? Quali immagini sono per lui immediatamente significative? Hanno bisogno di essere apprese collegandole ad un contesto o le possiamo utilizzare in modo disinvolto ed efficace anche “a prima vista”?

Avevamo già trovato le risposte adatte a ciascuno, raccolte un po’ empiricamente (provandoci), nella nostra pratica clinica. Era difficile per noi tradurre la pratica in indicazioni generali che potessero guidare il logopedista alla scelta di questo o quel supporto visivo (oggetto, carta, simbolo, foto…) per la comunicazione quotidiana.

Abbiamo utilizzato Immaginario in modo molto diverso con ciascun bambino, ragazzo o adulto, in modo creativo ma poco sistematico, sapendo che in alcuni casi le foto sarebbero servite più dei simboli, o che la disposizione verticale e in sequenza dell’agenda poteva non essere sempre significativa, o che girare la carta al termine dell’attività per alcuni era meno efficace del simbolo della spunta (che lascia visibile l’attività appena conclusa).

A dicembre abbiamo avuto la fortuna di partecipare al corso organizzato a Concorezzo da Cascina San Vincenzo e Hogrefe e abbiamo così incontrato per la prima volta la dott.ssa Cristina Menazza, psicologa di Padova, traduttrice dell’edizione italiana del test ComFor (Hogrefe). Ci siamo sentite immediatamente di aver raccolto lo stesso bisogno delle persone con autismo, di cui il test costituisce una prima risposta: attribuire significato alla realtà e alla comunicazione. Il test consente di stabilire il livello di attribuzione del significato da parte del bambino ai supporti visivi e di scegliere quale formato utilizzare per la comunicazione visiva, in particolare per quella in entrata. Operare questa prima valutazione con maggior sistematicità ci permette di individuare in modo più preciso e individualizzato le migliori strategie visive per la comunicazione, risparmiando tempo ed evitando inutili insuccessi.

E da allora il ComFor, strumento di facile applicazione che arricchisce e completa la borsa degli attrezzi del logopedista che si occupa di autismo e di disabilità intelletive, ci sta permettendo di procedere in modo più puntuale nell’individuare i possibili utilizzi di Immaginario. Nei prossimi mesi concluderemo un primo studio sulla correlazione tra i due strumenti.

L’incontro tra ComFor e Immaginario ha iniziato a dare i suoi frutti. A Milano, il 13 e il 14 settembre, Hogrefe, con il Dosso Verde di Milano e Parole Tue, organizza il primo corso di due giornate dedicate a ComFor e Immaginario (programma e iscrizione). Sarà una buona occasione per ripartire dal concetto fondamentale del significato: le strategie visive devono essere comprese perché possano trasmettere significati (il ComFor ci aiuta a scegliere quali utilizzare e in che modalità) e nello stesso tempo, utilizzate nella quotidianità (Immaginario ci permette di farne un uso intensivo nei contesti di vita), aiutano ad organizzare i significati della realtà che spesso non riescono a passare dalla parola, ma vengono riconosciuti con gli occhi. E ogni bambino ha occhi diversi per pensare.

Vi aspettiamo numerosi!

 

 


La parola… a loro!

PrintMolti dei bambini con cui lavoriamo, giochiamo e comunichiamo ogni giorno hanno difficoltà a rispettare il turno; e soprattutto, anche quando imparano a farlo, spesso non sanno prenderselo, o lo fanno a modo loro (“tocca a te“).

Per dar voce alle persone con autismo, anche quelle che comunicano con segnali diversi dalle parole, l’Associazione Cascina San Vincenzo ha scelto di partire da loro, per il suo terzo Convegno del 17 maggio 2014.

Starà a noi raccoglierne le “voci”, capirne i bisogni espressi (o inespressi) e descrivere i nostri tentativi di dare una risposta alle loro richieste d’aiuto, con la semplicità, la professionalità e l’umiltà di riconoscere anche i nostri limiti e gli insuccessi.

Se volete portare un vostro contributo, raccontate una vostra esperienza, partendo dalle “parole” di bambini, ragazzie e adulti con autismo che, a modo loro, hanno “raccontato” le proprie fatiche ed esigenze. Il convegno verrà interamente dedicato agli interventi selezionati dalla segreteria scientifica.

Come?

Partecipate alla Call For Papers, compilando la scheda di iscrizione. Avete tempo fino al 14 marzo. E ovviamente… vi aspettiamo numerosi al Convegno!


Ancora formazione per l’autismo…

Ebbene sì, siamo già arrivati alla versione 1.2 del nostro corso presso Nuova Artec: il 17 e 18 febbraio scorsi abbiamo replicato, questa volta con un gruppo più raccolto (solo…24 colleghe) il nostro corso “L’intervento logopedico nei disturbi dello spettro autistico“. Come sempre succede, è andata un po’ diversamente dal precendente, anche se i contenuti non sono molto variati rispetto a 3 mesi fa: il fatto di essere la metà, ha favorito una partecipazione più diretta e uno scambio che, almeno per noi, è stato molto utile e denso di nuovi spunti. Grazie quindi a tutte e non smettiamo di tenerci in contatto!

Non abbiamo ancora finito di riprenderci dalle fatiche dell’ultimo denso periodo di lavoro, che ecco è già alle porte l’appuntamento che aspettiamo da mesi.

Abbiamo infatti il grande piacere di partecipare come relatrici al X Congresso Nazionale della FLI che si terrà giovedì 15, venerdì 16 e sabato 17 a Milano [scarica il programma]. Giochiamo in casa, non solo per questioni geografiche! Siamo invitate a tenere un Workshop sulla Riabilitazione logopedica nell’autismo, pane per i nostri denti!

La partecipazione della FLI al tavolo per le linee guida sui trattamenti dei disturbi dello spettro autistico, recentemente pubblicate dall’Istituto Superiore di Sanità, ha portato all’attenzione di tutti un tema come l’autismo, solitamente trascurato dalla logopedia. Di questo siamo molto soddisfatte e siamo orgogliose di avere la parola proprio su questo argomento!

Cercheremo di non deludere le aspettative e faremo del nostro meglio per trasmettere, ancora una volta, l’entusiasmo con cui è possibile occuparsi anche di disturbi della comunicazione.

Speriamo di incontrarvi giovedì!


Formazione per logopedisti sull’autismo: com’è andata

di Angelo Ruta da www.angeloruta.com

Si è conclusa sabato scorso la prima edizione del corso di formazione di Nuova Artec “L’intervento logopedico nei disturbi dello spettro autistico”. Hanno partecipato 52 colleghi e le richieste hanno superato il numero previsto, tanto da programmare una seconda edizione a inizio 2012. Siamo davvero soddisfatte: la partecipazione a questo evento ha confermato l’esistenza di un interesse e di un bisogno all’interno della nostra categoria che viene oggi chiamata sempre più spesso ad occuparsi di autismo.

I laboratori hanno permesso di scambiarci pareri, di rilevare le potenzialità e le criticità degli strumenti e la complessità di alcuni obiettivi; sono stati anche l’occasione per condividere alcune idee ed esperienze, anche se il tempo a disposizione per il confronto non è stato molto. Ringraziamo tutti i partecipanti, che in questi giorni sono tornati qui a trovarci (facendo crescere in modo significativo le visite giornaliere al blog!): speriamo di tenere i contatti e di animare confronti sui temi che ci appassionano. Ricordiamo che per loro è disponibile il materiale d’aula sul sito della Nuova Artec.

Ci piacerebbe creare un’area riservata ai logopedisti che hanno partecipato ai nostri corsi e una banca dati dei risultati della GRASC: ora si tratta solo di crescere anche sul piano delle nuove tecnologie!

Ringraziamo la ALL, la Nuova Artec e in particolare la Dott.ssa Silvia Magnani che ci ha dato l’opportunità di rivolgerci ad un pubblico di soli logopedisti e che ci ha regalato, all’apertura del corso, una lezione delle sue, per noi nuova ed illuminante.

Vi aspettiamo con nuove idee e proposte. Per chi non c’è ancora stato, si replica a febbraio 2012 con la seconda edizione del corso “L’intervento logopedico nei disturbi dello spettro autistico” (per informazioni).

Buon lavoro!