Progetti

Immaginario

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Immaginario è l’App (iOS) di Finger Talks creata da Parole Tue con Valentina Crippa e Silvia Cattaneo nel 2013 per supportare con immagini la comunicazione verso la persona con Disturbo dello spettro autistico.

Attualmente l’App è in manutenzione e il suo sviluppo futuro è inserito in un progetto più ampio che prevede nuove funzioni e disponibilità, anche per Android, e che coinvolge il Politecnico di Milano e Scuola di Robotica di Genova.

L’app è disponibile sull’app store nella versione demo gratuita di 15 giorni.


Allo scadere della demo, al momento non è possibile abbonarsi.

Le sezioni di Immaginario

Perché Immaginario?

L'uso delle strategie visive nei Disturbi dello Spettro Autistico si rivela in molti casi fondamentale per il miglioramento della qualità della vita della persona con autismo. Anche le testimonianze dirette di persone autistiche ad alto funzionamento hanno confermato l'esistenza di un loro stile percettivo e cognitivo differente, dove il canale visivo sembrerebbe essere più efficiente di quello uditivo e uditivo-verbale: un pensiero per immagini.

Le tecnologie touch sono in grado di mettere a disposizione in modo immediato, contestuale ed economico, le parole-immagini che costituiscono la prima lingua della persona con autismo.

In particolare, questa fruibilità è ancor più necessaria quando è l'adulto che si trova a dover dirigere la comunicazione verso la persona con autismo, in modo talvolta improvvisato ed imprevedibile. Dare messaggi in immagini infatti è molto importante, in quanto sostengono il linguaggio verbale, facilitandone la comprensione, aspetto che, nei Disturbi dello Spettro Autistico, è sempre compromesso a diversi livelli.

Che cos’è Immaginario?

Immaginario è una App creata per device Apple (iPhone, iPod touch, iPad, mini iPad) e pensata come una sorta di vocabolario che permette di visualizzare e organizzare immagini.

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A cosa serve Immaginario?

Immaginario serve a recuperare velocemente le immagini (più di 1200 simboli e la possibilità di creare carte personalizzate con foto fatte al momento, caricate dal proprio rullino o scaricate da Internet) per comunicare con la persona che ha difficoltà di comprensione verbale; consente inoltre di costruire frasi visive (comandi e regole nella sezione FRASI) e di strutturare la sequenza delle attività della giornata (prepara la persona a quello che succederà, visualizza i concetti di tempo e una sequenza di azioni o di situazioni, anche da raccontare in un secondo tempo, nella sezione AGENDA).

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Nella versione attuale è stata prevista una prima modalità di interazione attraverso lo strumento, che è costituita dalla possibilità di SCELTA dell’attività, del cibo, del gioco… da mettere in AGENDA. In questo caso è l’adulto a proporre la scelta, mentre il bambino, il ragazzo o l’adulto, possono direttamente interagire con il device scegliendo tra due opzioni.

Cercare foto simile con iphone o ipad nuovi in cui inserire questo nuovo screenshot .

Utilizzando FRASI/PAROLE MIE è possibile creare delle tabelle di carte per categoria da proporre al bambino per la scelta tra più “carte” (una volta che il bambino ha indicato la sua scelta, sarà l’adulto a selezionare l’immagine allargando la carta con due dita: in questo modo sarà visualizzato sullo schermo solo quanto scelto dal bambino).

Immaginario permette infine di accompagnare la persona nelle attività quotidiane legate all’autonomia personale e nell’apprendimento di nuove abilità, dal momento che permette di suddividere visivamente compiti semplici in tutti i passaggi (task analysis), utilizzando i livelli e i sottolivelli dell’AGENDA.

Chi usa Immaginario?

Immaginario viene usato dall’adulto (familiari, insegnanti, operatori…) per rivolgersi al bambino, all’adolescente e all’adulto con Disturbo dello spettro autistico; può essere utilizzato efficacemente anche con altre disabilità intellettive e comunicative

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Il test ComFor

Come per l’utilizzo dei supporti visivi cartacei a supporto della comprensione e della comunicazione espressiva, anche per l’uso di Immaginario è utile valutare la capacità della persona con problemi cognitivi e di comunicazione di attribuire il significato alle percezioni visive. Valutare il livello di comprensione di segnali visivi permette di proporre al bambino le immagini nel formato più adatto e nella visualizzazione per lui più comprensibile (una carta, due o più carte alla volta; agenda a carte successive coperte o scoperte…); consente inoltre di prevedere in che modalità si potranno utilizzare foto, disegni o simboli (“a prima vista”, dopo più utilizzi nel “qui ed ora”, cioè nel contesto in cui il significato è stato appreso…).

 

Suggerimenti per gli operatori:

L’utilizzo del test ComFor permette di valutare se il bambino/adulto è a livello di presentazione o rappresentazione (secondo la classificazione di Verpoorten, 1996) nell’attribuire significato alle percezioni e di guidare dunque la scelta del supporto alla comunicazione (immagini o oggetti) e della modalità di utilizzo (assemblaggi, appaiamenti) adeguati al bambino. Dai nostri risultati, in un primo studio di comparazione tra i due strumenti, ComFor e Immaginario, l’app sembrerebbe più efficace nella scelta tra due foto di oggetti visibili, in bambini con buoni risultati a livelli di presentazione; non solo i bambini con risultati a livello di presentazione, ma anche quelli con livelli di rappresentazione, emergente o raggiunto, al test ComFor, faticherebbero a comprendere la disposizione delle carte in agenda o compiti nuovi suggeriti attraverso il solo canale visivo; bambini che non hanno raggiunto un livello di presentazione, almeno emergente, né con le carte né con gli oggetti (livello di sensazione), non trarrebbero beneficio dall’uso dell’App per quanto riguarda la comunicazione di nuove informazioni.

In sintesi, bambini o adulti che non hanno raggiunto un livello simbolico di attribuzione del significato, che per gli spostamenti e le attività quotidiane hanno solitamente bisogno di oggetti da assemblare o di carte da appaiare, riescono a creare delle associazioni di significato con Immaginario solo per la scelta tra due foto di oggetti, ma solo se questi ultimi sono presenti in quel momento o abitualmente presenti in quel contesto: a questo livello l’App Immaginario, così come avverrebbe per le immagini su carta, non fornisce né riceve informazioni in più rispetto all’utilizzo del solo oggetto reale (mostrare due oggetti tra cui effettuare la scelta sarebbe ugualmente e forse maggiormente funzionale).

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Mosaic

Nel 2015 siamo stati invitati a partecipare al Laboratorio Integrazione Scolastica e Autismo del progetto CREW, di Fondazione Cariplo. Abbiamo accettato di stare a questo tavolo per l’interesse al tema, di forte e costante attualità, oltre che per la stima dei colleghi partecipanti.

 

Dalla coprogettazione di questo gruppo di lavoro multidisciplinare è nato MOSAIC.

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MOSAIC è un prodotto tecnologico che sfrutta il canale visivo normalmente più abile nei bambini con disturbo autistico e la loro “predisposizione” per gli strumenti tecnologici e, attraverso il gioco, è proposto come mediatore a favore dell’integrazione con i compagni.

È un prodotto composto da contenuti digitali e oggetti fisici intelligenti, utilizzabili da soli o in connessione con un computer e con una LIM. Può anche essere anche utilizzato a supporto dell’apprendimento, sfruttando lo stile di pensiero peculiare del Disturbo dello spettro autistico.

Lo strumento è stato progettato per avere la massima flessibilità e personalizzazione, in modo tale da essere adattabile alle caratteristiche individuali del bambino e al suo livello linguistico e cognitivo.

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MOSAIC e Parole Tue

n che modo questo progetto può integrarsi nel modello di intervento di Parole Tue per l’autismo?

Il kit di MOSAIC è costituito da 6 cubi e due MOMO (oggetti simili a telecomandi) animati da effetti luminosi e colorati e da vibrazione. Insieme all’équipe di MOSAIC abbiamo progettato una ventina di attività pensate per bambini con abilità diverse, che possano essere interessanti, e quindi condivise, anche con i compagni.

Sono principalmente due le caratteristiche di questo strumento che vanno molto d’accordo con il nostro modello: sono la possibilità di personalizzazione e la piacevolezza dello strumento e dei suoi effetti.

 

Il bambino con autismo, infatti, impara e comunica quanto più è interessato e si diverte; in questo non differisce dai suoi compagni: sono certamente di più le variabili che deve gestire e maggiori le difficoltà nell’attribuzione del significato alle cose, al linguaggio, ai comportamenti, alle emozioni e alle situazioni. Per questo, anche l’utilizzo di uno strumento “già pronto” non deve prescindere da quell’adattamento dell’attività, che chiamiamo strutturazione, che serve al bambino con autismo per comprendere, prevedere e quindi gestire al meglio quello che succederà. Ogni bambino con autismo, infine, per le sue abilità, le peculiarità sensoriali e i suoi interessi speciali, richiede una personalizzazione: non solo possiamo scegliere il tipo di attività, ma anche gestire le variabili e crearne nuove, attraverso l’Editor, che consente una vera e propria programmazione, molto intuitiva, dei vari esercizi.

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Qualche esempio


Nell’attività “Le gemelle”, i cubi vengono preparati dall’insegnante con una foto di diversi mezzi di trasporto sulla faccia posta in alto di ogni cubo; al bambino viene richiesto un compito di matching in modo che, ad ogni appaiamento corretto, il cubo si illumini e venga riprodotto il suono corrispondente al mezzo di trasporto. Per coinvolgere i compagni, ad esempio, si potrà porre alla classe degli indovinelli, o chiedere di inventarne alcuni. Se il bambino è infastidito dal suono, si potrà personalizzare l’attività escludendolo, oppure si potrà sostituire l’argomento mezzi di trasporto con animali della savana, o della fattoria, a seconda degli interessi.

 

Nell’attività “In giro per il mondo”, si utilizzano tre cubi: il primo cubo ha su ogni faccia una bandiera, il secondo una città e il terzo un continente. Quando i cubi saranno orientati tutti sulla stessa faccia, in modo da creare le corrispondenze corrette, tutti i cubi si illumineranno con effetti luminosi, variopinti ed intermittenti. Questa attività, che è ovviamente costruita per la classe e bambini con autismo più abili e con questo interesse speciale, non raro, potrà essere riproposta con altri tipi di combinazioni, in attività specifiche per l’inclusione (es. foto del compagno, nome e piatto preferito, o squadra del cuore) o per coinvolgere il bambino con autismo sfruttando i suoi interessi speciali (es. giorno mese e santo del giorno).


parole tue ® di Maria Federica Montuschi
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