Comunicazione interrotta

Abbiamo visto bambini essere richiamati dai genitori nelle varie stanze senza un perché e ricevere per questo rinforzi sociali: “Bravo Davide che sei venuto in cucina!”.Si, in cucina, ma… per? Mi verrebbe da chiedere se fossi Davide: “Perché mi hai chiamato? Per fare cosa? Cosa succederà dopo?” Sarebbe come se ricevessimo una telefonata: “Pronto?!” E dall’altro capo qualcuno rispondesse: “Bravo, come sei stata bravo a rispondere!” e interrompesse la comunicazione. 2919a48032d69a0fee5eb25b10cc814dEcco cosa può succedere quando vengono individuati obiettivi da insegnare, senza tener conto del significato della comunicazione, in questo caso “ottenere la risposta alle istruzioni a distanza”. Ecco cosa rischiamo quando applichiamo un protocollo, quando applichiamo un metodo senza una preparazione e un’attenzione alla comunicazione. Se al centro si mette il metodo, la persona che abbiamo davanti si trasforma in un elenco di abilità più o meno raggiunte. E non si parla più. Le uniche voci che rimangono sono quelle da compilare e il bambino che abbiamo davanti resta un bambino interrotto.

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